Come va il mercato delle macchine per la lavorazione del legno in Italia? Ecco un’analisi sull’andamento del settore e le previsioni per il 2024!
Dopo un 2023 decisamente buono, tra i migliori degli ultimi 10 anni, il mercato italiano delle macchine e degli utensili per la lavorazione del legno ha mostrato un rallentamento nel primo trimestre 2024.
Secondo la recente indagine ACIMALL (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Accessori per la lavorazione del legno), svolta sulla base di un campione statistico rappresentante l’intero settore, c’è stata una crescita del 3,5 per cento della produzione rispetto al 2022. Gli ordini esteri sono scesi del 10,2%, mentre, sul mercato italiano, il decremento registrato è stato pari al 14,5%.
Il settore delle macchine per la lavorazione del legno in Italia sta registrando un ottimo stato di salute, evidenziato da un aumento del 5,3% nel 2022 rispetto all'anno record del 2021.
Il valore della produzione ha raggiunto un nuovo massimo storico di 2.740 milioni di euro, segnalando investimenti e consolidamento delle posizioni aziendali sia nel mercato nazionale che internazionale.
Le esportazioni rappresentano circa il 70% del totale e sono cresciute del 7% (1.935 milioni di euro), mentre le vendite domestiche sono in calo del 4% (805 milioni di euro) e le importazioni diminuiscono del 7% (270 milioni di euro).
- Il calo fisiologico nel mercato delle macchine per la lavorazione del legno
- I protagonisti del futuro: automazione e digitalizzazione
- Una rivoluzione chiamata Industria 5.0
- Nuovi macchinari per una produzione digitalizzata
Il calo fisiologico nel mercato delle macchine per la lavorazione del legno
La flessione del consumo apparente del 4,3%, a 1.075 milioni di euro, è considerata una diminuzione fisiologica, evidenziando comunque una forte domanda interna di tecnologie per il legno e il mobile.
L'Italia rimane il quarto mercato mondiale nel settore, preceduto da Cina, Stati Uniti e Germania, ma superando il Vietnam. Nel 2023, il settore delle tecnologie per il legno registra un saldo commerciale attivo di 1.665 milioni di euro, il 9,3% in più rispetto al 2022, contribuendo significativamente alla bilancia commerciale nazionale e alla produzione di macchine utensili.
Come già accennato in precedenza, il trend, secondo gli analisti del comparto, è da considerarsi fisiologico e passeggero perché il mercato ha delineato delle tendenze tecnologiche che contribuiranno obbligatoriamente a una sua graduale ma inesorabile ripresa.
La strada della digitalizzazione della produzione, per esempio, è già stata tracciata e il suo sviluppo, che coinvolgerà sempre più aziende, dalle più grandi alle più piccole, richiederà ancora diversi anni prima che si possa definire concluso.
Gli investimenti compiuti negli ultimi anni dai produttori di accessori per l’arredamento e mobili in legno sono andati tutti nella direzione di rendere le proprie aziende più competitive sul mercato. Si è deciso di intraprendere questa strada per soddisfare l’aumento costante della domanda di prodotti differenziati, unici e personalizzati.
I protagonisti del futuro tra automazione e digitalizzazione
L’abbandono della produzione di massa a favore della customizzazione di massa, che ha caratterizzato tutti i comparti manifatturieri nell’ultimo decennio, ha rappresentato per il mercato delle macchine per la lavorazione del legno una vera e propria rivoluzione.
Questi cambiamenti hanno spinto l’innovazione tecnologica verso la massima flessibilità dei sistemi produttivi e la riduzione dei cicli di lavorazione.
Questo trend, non ancora esaurito, ha portato allo sviluppo di macchine multitasking automatizzate di facile programmazione che eliminano gli errori di precisione e i tempi morti dovuti alla movimentazione del componente da lavorare da una macchina all’altra.
Sempre con l’obiettivo di produrre elementi di arredo e mobili in legno in maniera più efficiente ed economica, si sta delineando un uso sempre più intenso della robotica dai macchinari alla logistica delle aziende. Un esempio è l’impiego sempre più diffuso di robot collaborativi AGV (Automated Guided Vehicle) per semplificare il flusso dei materiali all’interno delle fabbriche, considerati tra le tecnologie abilitanti di industria 5.0.
Grazie all’impiego della robotica, inoltre, le fasi di finitura superficiale dei prodotti in legno si stanno sempre più integrando nel sistema di produzione generale.
Una rivoluzione chiamata Industria 5.0
Negli ultimi anni, il mercato italiano è stato influenzato da politiche a sostegno degli investimenti, con prospettive significative anche per la stagione futura.
Le misure del piano "Industria 5.0" nell'ambito del PNRR - Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvate dalla Commissione Europea, mirano ad accelerare la transizione verso energie pulite e a ridurre i consumi.
Le nuove agevolazioni nazionali sostengono gli investimenti conformi agli standard di connettività e integrazione di "Industria 4.0", promuovendo risultati energetici più efficienti anche nel campo delle macchine per la lavorazione del legno.
Durante il biennio 2024-2025 le imprese avranno accesso a fondi di 6,3 miliardi di euro tramite il credito d'imposta, integrando le agevolazioni di "Industria 4.0".
Questo potrebbe aver influenzato la contrazione recente, poiché molte aziende attendono la piena operatività delle nuove misure prima di investire ulteriormente. Tuttavia, politiche più stabili avrebbero effetti più duraturi sulla domanda.
Nuovi macchinari per una produzione digitalizzata
Secondo un’indagine condotta durante la fiera LIGNA 2023 pare che il 60% dei visitatori fosse interessato a Industria 5.0 mentre circa il 90% ha detto di essere interessato ad acquistare prodotti legati alla linea di valore. Questa linea, secondo l’indagine di LIGNA, è legata al riutilizzo di macchinari ricondizionati.
Questo porta dunque una seconda vita ai macchinari per la lavorazione del legno andando verso un mercato eco solidale.
La digitalizzazione è diventata, pertanto, una scelta strategica non solo per le aziende che vogliono investire in nuovi controlli e gestione di processo ma anche per continuare a garantire un altissimo livello qualitativo dei prodotti grazie all'efficienza delle nuove tecnologie disponibili.
Per la filiera del legno e dell’arredo, Industria 5.0 è una sfida da affrontare nella maniera migliore che coinvolgerà anche le maestranze del futuro. Gli osservatori ritengono che entro il 2020 la filiera avrà bisogno di circa 24mila nuove figure professionali dotate di nuove competenze e una formazione adeguata a questi nuovi paradigmi produttivi.
Nonostante ciò, c'è motivo per un cauto ottimismo, specialmente in vista di Xylexpo 2024, la fiera internazionale delle tecnologie per la lavorazione del legno, che offre opportunità per cogliere innovazioni gestionali e consumi più efficienti.