Trend macchine per la lavorazione del legno in Italia: andamento e previsioni per il 2019

TREND MACCHINE PER LA LAVORAZIONE DEL LEGNO IN ITALIA

Dopo un 2018 decisamente buono, il migliore degli ultimi 10 anni, il mercato italiano delle macchine e degli utensili per la lavorazione del legno ha mostrato un rallentamento nel primo trimestre 2019.

Secondo la recente indagine ACIMALL (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Accessori per la lavorazione del legno), svolta sulla base di un campione statistico rappresentante l’intero settore, ha registrato un calo dell’11% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Gli ordini esteri sono scesi del 10,2%, mentre, sul mercato italiano, il decremento registrato è stato pari al 14,5%.


Il portafoglio ordini
è a 3,7 mesi sebbene il fatturato mostri una crescita del 10,3%, a dimostrazione che il fattore prezzo è meno rilevante in un momento di cambiamenti fondamentali per l’industria del Mobile.

Il trend positivo del 2018 è stato trainato dall’export che ha raggiunto i 1.721 milioni di euro, ma certamente da sottolineare è l’ottimo l’andamento delle vendite sul mercato interno, che ha sfiorato gli 800 milioni di euro, il 16,4% in più rispetto al 2017.

 

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L’Italia sempre ai primi posti a livello mondiale

I risultati raggiunti dal nostro paese nella vendita di tecnologie per la lavorazione del legno in Europa hanno permesso di mantenere la seconda posizione dopo la Germania. La Cina è al terzo posto e sta riducendo sempre di più il gap con i suoi concorrenti europei avendo già raggiunto il primo posto nelle esportazioni in Nord America e Africa ma, stranamente, è solo seconda in Asia.

Le tecnologie italiane sono molto apprezzate nel mondo come dimostra il secondo posto per le esportazioni nel vecchio continente e le ottime posizioni occupate dal nostro paese in Africa (secondo posto), Asia (quarto posto) e Nord America (quarto posto).

Le previsioni più negative per il 2019 sono dettate anche da un clima meno ottimistico degli operatori italiani che vedono sempre nell’export le migliori performance visto che il mercato interno rischia di subire il contraccolpo maggiore.

Tuttavia, il trend, secondo gli analisti del comparto, è da considerarsi fisiologico e passeggero perché il mercato ha delineato delle tendenze tecnologiche che contribuiranno obbligatoriamente a una sua graduale ma inesorabile ripresa.

La strada della digitalizzazione della produzione, per esempio, è già stata tracciata e il suo sviluppo, che coinvolgerà sempre più aziende, dalle più grandi alle più piccole, richiederà ancora diversi anni prima che si possa definire concluso. Per questo, rimanendo sul mercato domestico, la scelta di reintrodurre nel Decreto Crescita il super-ammortamento ma, soprattutto, di mantenere l’iper-ammortamento in chiave digitale, non potranno che agevolare la risalita del settore.

Gli investimenti compiuti negli ultimi anni dai produttori di accessori per l’arredamento e mobili in legno sono andati tutti nella direzione di rendere le proprie aziende più competitive sul mercato, per soddisfare l’aumento costante della domanda di prodotti differenziati, unici e personalizzati.

 

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Automazione e digitalizzazione protagonisti del futuro

L’abbandono della produzione di massa a favore della customizzazione di massa, che ha caratterizzato tutti i comparti manifatturieri nell’ultimo decennio, ha rappresentato per il mercato delle macchine e degli accessori per la lavorazione del legno una vera e propria rivoluzione che ha spinto l’innovazione tecnologica verso la massima flessibilità dei sistemi produttivi e la riduzione dei cicli di lavorazione. Questo trend, non ancora esaurito, ha portato allo sviluppo di macchine multitasking automatizzate di facile programmazione che eliminano gli errori di precisione e i tempi morti dovuti alla movimentazione del componente da lavorare da una macchina all’altra.

Sempre con l’obiettivo di produrre elementi di arredo e mobili in legno in maniera più efficiente ed economica, si sta delineando un uso sempre più intenso della robotica dai macchinari alla logistica delle aziende. Un esempio è l’impiego sempre più diffuso di robot collaborativi AGV (Automated Guided Vehicle) per semplificare il flusso dei materiali all’interno delle fabbriche, considerati tra le tecnologie abilitanti di industria 4.0.

Grazie all’impiego della robotica, inoltre, le fasi di finitura superficiale dei prodotti in legno si stanno sempre più integrando nel sistema di produzione generale.

Industria 4.0 è l’argomento più dibattuto in tutti i comparti manifatturieri e i suoi effetti si stanno ormai sentendo anche nel settore delle macchine e utensili per la lavorazione del legno. Essi dovranno poter essere inserite in un sistema aziendale intelligente che vede interconnessi e collegati in rete sistemi fisici e digitali. L’obiettivo è quello di aggregare, analizzare e rendere fruibili sotto forma di informazioni i cosiddetti Big Data provenienti dal sistema produttivo, tutto questo per reagire in tempo reale su di esso per gestire anche lotti singoli molto complessi.

La tendenza in atto, quindi, è il passaggio verso una produzione digitalizzata in cui l’analisi dei dati, grazie all’uso di sistemi di Cloud Computing, servirà per pianificare la produzione e anche per interventi di manutenzione preventiva e predittiva.

Pare evidente, quindi, che i temi della Digitalizzazione e dell’Automazione, nonché le soluzioni integrate, guideranno gli investimenti futuri in macchinari, impianti e utensili per la lavorazione del legno. Le principali innovazioni tecnologiche proposte dalla maggior parte delle aziende produttrici di macchine per la lavorazione del legno vanno in quella direzione per esaudire un’esigenza divenuta preminente nell’industria del Mobile.

 

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Secondo un’indagine condotta durante la fiera LIGNA 2019 pare che il 50% dei visitatori fosse interessato a Industria 4.0 mentre circa il 40% ha detto di essere interessato ad acquistare nuovi macchinari per sfruttare i vantaggi della produzione digitalizzata.

La digitalizzazione è diventata, pertanto, una scelta strategica non solo per le aziende che vogliono investire in nuovi controlli e gestione di processo ma anche per continuare a garantire un altissimo livello qualitativo dei prodotti garantito dall’efficienza delle nuove tecnologie disponibili.

Per la filiera del legno e dell’arredo, Industria 4.0 è una sfida da affrontare nella maniera migliore che coinvolgerà anche le maestranze del futuro. Gli osservatori ritengono che entro il 2020 la filiera avrà bisogno di circa 24mila nuove figure professionali dotate di nuove competenze e una formazione adeguata a questi nuovi paradigmi produttivi.

 

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Pubblicato da Redazione |
02 agosto, 2019
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